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Lettera

Questo silenzio fermo nelle strade,
questo vento indolente, che ora scivola
basso tra le foglie morte o risale
ai colori delle insegne straniere...

forse l'ansia di dirti una parola
prima che si richiuda ancora il cielo
sopra un altro giorno, forse l'inerzia,
il nostro male più vile... La vita
non è in questo tremendo, cupo, battere
del cuore, non è pietà, non è più
che un gioco del sangue dove la morte
è in fiore. O mia dolce gazzella,
io ti ricordo quel geranio acceso
su un muro crivellato di mitraglia.
O neppure la morte ora consola
più i vivi, la morte per amore?


(SALVATORE QUASIMODO - "GIORNO DOPO GIORNO" - 1947)