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Arte poetica

Musica, sovra ogni cosa:
e perciò preferisci il ritmo impari,
più vago e più solubile dell'aria,
senza nulla che pensi o che posi.

E' necessario poi che tu non scelga
le tue parole senza qualche svista:
nulla più caro della canzon grigia
dove l'incerto s'unisce al preciso.

Sono begli occhi ombreggiati da veli,
è la gran luce tremula del mezzodì,
è, in un tepido cielo d'autunno,
l'azzurro brulichìo delle chiare stelle!

Perchè vogliamo ancor la sfumatura:
non il colore, sol la sfumatura.
Oh, la sfumatura sola disposa
il sogno al sogno e il flauto al corno!

Fuggi a gran forza l'arguzia assassina,
lo spirito crudele e il riso impuro,
che fanno pianger gli occhi dell'azzurro,
e tutto quell'aglio di bassa cucina!

Prendi l'eloquenza e torcile il collo!
E farai bene, in vena d'energia,
a moderare un pochino la rima.
Fin dove andrà, se non la si tiene d'occhio?

Oh, chi dirà i torti della rima?
Qual bimbo sordo o quale negro pazzo
ci foggiò mai quel gioiello da un soldo
che suona vuoto e falso sotto la lima?

Musica, ancora e sempre!
Il tuo verso sia la cosa involuta
che si sente fuggire da un'anima avviata
verso altri cieli, ad altri amori.

Il tuo verso sia la buona avventura
sparsa al vento increspato dal mattino
che va sfiorando la menta ed il timo ...
E tutto il resto è letteratura.


(PAUL VERLAINE - (1844-1896))