Radiodramma: spirito del '14
MUSICA
SPEAKER: Questa sera, il Variety Players presenta un breve adattamento radiofonico dell'opera dal titolo "Lo spirito del '14" scritta da Jack Kerouac della Columbia University per la regia di William Chandler, direttore del Variety Players Group.
MUSICA: Soft, mentre lo speaker parla in tono narrativo
SPEAKER: La scenografia non è complessa. Siamo a nostro agio in un bar confortevolmente squallido. A un tavolo appartato nell'angolo siede un Legionario intento a sorseggiare una birra. Sembra che aspetti qualcuno. Il barista non gli presta nessuna attenzione, come se non fosse nel locale. Ma fuori si sente del rumore (suono di una mezza dozzina di voci fuori campo) e le porte del bar vengono spalancate con forza (suono più alto di voci accompagnato dal suono di una porta che si apre) facendo entrare un gruppo di giovani allegri.
JIM: Ah! Ecco il posto giusto! Forza ragazzi! Entriamo!
VOCI: Frastuono di risate, allegria, piedi che battono sull'impiantito, grida.
JIM: Ehi, barista! Cominciamo con sei birre - stappale subito!
BARISTA: (da lontano) Subito!
SPEAKER: (la musica suona piano, nel sottofondo il chiasso dei ragazzi) Il nostro Legionario solitario sembra aver trovato la comitiva che attendeva. Si tira a sedere più eretto e osserva i ragazzi.
JACK: Margie, suona il pianoforte! Noi faremo un coro e canteremo l'inno della scuola!...
SUONO: (dopo una breve pausa, piena di chiasso) Il piano attacca un tipico inno scolastico
VOCI: Tutti cantano a bassa voce e con gioia
SPEAKER: Il nostro Legionario si alza in piedi e fissa il gruppo di giovani studenti che cantano. Segue il tempo con la testa, lentamente.
JIM: Ehi, Jack, guarda il Legionario. Uniamoci a lui...... sembra un bel pò giù. Forza, una birra anche per lui....
JACK: Va bene.
SUONO: Ancora chiasso e gente che canta
SPEAKER: I due ragazzi si avvicinano al tavolo dove siede il Legionario solitario...
JIM: (ad alta voce; con allegria) Tirati su, soldato! Ecco una birra gratis.
LEGIONARIO: Grazie.
JACK: Mi sa che era più tranquillo, qui, prima che arrivassimo Noi, eh? Sigaretta?
LEGIONARIO: Grazie.
JIM: Ecco il fuoco. Cosa ne pensi delle nostre donne - non male, oppure sei allergico... (ride)
LEGIONARIO: Mi piace la descrizione che fa Kipling delle donne.
JIM: E come le definiva?
JACK: "Cenci, ossa e un cespo di capelli..." o qualcosa del genere...
LEGIONARIO: A proposito...
JIM: Dai, Jack, torniamo dagli altri. Infiliamo del ghiaccio nella schiena di Ann. Andrà su tutte le furie.
JACK: Aspetta un minuto, Jim. Voglio sapere una cosa. Legionario, pensi che entreremo in guerra?
JIM: GUERRA? Accidenti quanto mi piacerebbe far fuori uno di quei Nazi.
LEGIONARIO: (seccamente) Sarebbe una bella avventura, vero?
JIM: Te lo dico - sarebbe una gran bella vacanza da scuola.
LEGIONARIO: Me la vedo la scena.
JIM: (spavaldamente) Ah! So benissimo a cosa stai pensando, soldato. Bè, ascolta bene, io non ho nessuna paura di nessun Nazi e di nessuna guerra...
LEGIONARIO: Nemmeno io avevo paura.
JIM: Ed eccoti qui, infatti.
JACK: Io non lo so... ho fatto una gran fatica per arrivare al college. Mi scoccerebbe dover mollare tutto per andare in guerra a combattere.
LEGIONARIO: A combattere chi?
JIM: Come chi? I Nazi.
LEGIONARIO: (ride forte e a lungo) I Nazi! Voi non combatterete i Nazi! Combatterete la feccia di questa umanità imperfetta. Avete mai sentito parlare del sistema sociale perfetto?
JACK: (diligentemente) In una delle utopie di Wells...
LEGIONARIO: Le utopie di Wells sono le utopie di Wells. Ecco dove ti fermi, boy scout.
JACK: No, non mi fermo lì. So che quelle sono pura fantasia...
JIM: Dateci un taglio. Mi state spezzando il cuore, voi due. Io torno dagli altri. Dai, Jack. E' suonato, quello lì. Sarà stata una granata.
LEGIONARIO: (in tono quieto e sinistro) No, non è stata una granata. Sono solo shockato.
JIM: (sarcasticamente) Shockato da cosa - dalla mia "impertinenza" (fa il verso di un insegnante)
LEGIONARIO: No, ragazzo. Non da te. Nè da nessuno in particolare. Sono shockato da tutto.
JIM: (isterico) Ma da tutto cosa?
LEGIONARIO: Ogni cosa.
JIM: Ah, sei un comunista, allora?
LEGIONARIO: I comunisti non si fanno shockare dal mondo... sono Loro che lo shockano.
JIM: Va bè, qualunque cosa tu sia, io mi faccio un'altra birra.
LEGIONARIO: (in tono fiero) Te lo dico io che cosa sono! (La confusione cessa di colpo per la prima volta, un'atmosfera di sarcasmo rende il silenzio pesante). Andate avanti, voi! Guardatemi per bene, voi dai cuori contenti. Ve lo dico io chi sono! E che cosa sono! Io sono lo "Spirito del '14" Senz'altro avete sentito parlare dello "Spirito del '76". Bene, guardatemi. Io sono lo Spirito del '14.
JIM: E allora? (rompe il silenzio causando delle risatine e accenna a tornare a far parte dell'allegra confusione che è stata interrotta dal grido del Legionario).
JACK: Taci, Jim.
JIM: E perchè? Chi sei tu per dire a Me...
LEGIONARIO: (con un ruggito assordante) La guerra! (di nuovo tutte le altre voci si riducono fino a cessare) La guerra! Sono io la vecchia strega! Io sono la guerra! Guardatemi. Ecco dove una volta c'era la mia mano destra, via nel '14. Vedete questo grazioso piccolo moncherino? Ai tempi c'era una bella mano con le sue cinque dita, attaccata qui. Sicuro! Io sono la guerra! Vi posso raccontare tutto quello che volete, perchè io sono la guerra! Posso raccontarvi della guerra molto meglio dell'industriale o del guerrafondaio che l'hanno causata solo per il proprio sordido tornaconto personale - perchè io sono la guerra. Loro sono solo i miei creatori. Io sono il capolavoro che fa dire ai vostri bulldog europei AH! e OH! Io sono quell'intangibile capolavoro chiamato guerra! Guardatemi.
VOCI DI RAGAZZE: Mi fa paura. Usciamo di qui...
MARGIE: Quello è pazzo, mi sa...
JACK: State zitte, donne dalla testa vuota. Quest'uomo sta dicendo qualcosa che mi prende dentro come...
LEGIONARIO: (ansimando e tossendo - ruggisce) Sì! Io sono la guerra! (tossisce) Sono nato nei buoni vecchi Stati Uniti d'America come molti di voi, ma io sono stato forgiato nel grazioso sogno di uno scultore del 1914, in modo da saziare i selvaggi desideri di creatività dei frivoli spostati di questa società.
Spostati! (ride a lungo e forte, poi tossisce) Spostati, dico spostati perchè non c'è altro termine per definire creature così basse... (ansima)... Vi dico questo... io sono la guerra... e per il vostro bene, e per il bene di tutti gli altri - mettiamoci pure tutto il mondo - ora vi mostrerò che cosa bisogna fare di me.
VOCI: (grida di angoscia, paura, tumulti)
SUONO: (suono di un colpo di pistola, silenzio mortale per due secondi, poi il tonfo sordo del corpo del Legionario che si accascia sul pavimento).
JIM: Si è sparato! (si scatena il panico nel locale)
MUSICA: (una musica possente irrompe a pieno volume per cinque secondi, poi si smorza, lo speaker parla con voce triste).
SPEAKER: Il giovane Jack, un bicchiere di birra ancora nella mano che gli trema, è in piedi vicino al corpo del Legionario e china lo sguardo su di lui...
MUSICA: (la musica passa da potente sostegno all'efficacia della scena a una melodia dolce e triste)
JACK: Qualunque cosa diranno i giornali, Legionario, io saprò il motivo per cui sei morto.
JIM: (timoroso) Suicidio!
JACK: (con disdegno) Suicidio? Non direi. E' qualcosa che tu non capirai mai.
MUSICA: (aumenta di volume)
JACK: No, non capirai mai! Mio Dio, ma ci dev'essere stato un errore da qualche parte, in qualche momento - non so...
MUSICA: (termina con delle fioriture)
FINE
(JACK KEROUAC - "DIARIO DI UNO SCRITTORE AFFAMATO")